IL GOVERNO VARA IL DECRETO LIQUIDITA'
- Avv. Giorgio Marchetti
- 7 apr 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 25 apr 2020
In sintesi alcune nuove misure per le imprese annunciate dal Governo con il comunicato stampa n. 39 del 6 aprile 2020.

Accesso al credito, sostegno alla liquidità, all’esportazione, all’internazionalizzazione e agli investimenti
Il governo ha messo a disposizione circa 200 miliardi di euro in forma di garanzie che saranno concesse attraverso la SACE Simest (gruppo Cassa Depositi e Prestiti) in favore delle imprese che, tramite le banche, accendano finanziamenti.
In sostanza la garanzia coprirà l’importo del finanziato in misura del;
90% per le imprese con meno di 5.000 dipendenti impiegati in Italia e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro;
80% per imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato compreso tra 1,5 e 5 miliardi di euro;
70% per le imprese con fatturato maggiore ai 5 miliardi di euro.
L’importo della garanzia non potrà essere superiore al 25% del fatturato 2019 o al doppio del costo del personale sostenuto dall’azienda;
Il decreto potenzia ulteriormente il Fondo di Garanzia per le p.m.i., aumentandone sia la dotazione finanziaria sia la capacità di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti e i professionisti.
Per professionisti, negozianti, autonomi e piccoli imprenditori le banche potranno erogare subito i prestiti fino a 25mila euro praticamente in automatico, senza aspettare l'ok del Fondo. Questi saranno garantiti al 100% e senza controlli preventivi sul merito del credito. Per i prestiti fino a 800mila euro ci sarà sempre copertura al 100%, con il 90% garantito dallo Stato e la controgaranzia del 10% dei Confidi, tenendo conto della situazione finanziaria pre-crisi e non dell'andamento degli ultimi mesi, segnati dalle difficoltà dell'emergenza. Per le richieste di liquidità fino a 5 milioni invece la garanzia sarà al 90%, sempre senza valutazione andamentale.
Misure per garantire la continuità delle aziende
Le misure finalizzate a garantire la continuità delle imprese, con particolare riguardo a quelle che prima della crisi erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale, si attuano:
in sede di redazione del bilancio in corso, valutando i criteri di prudenza e di continuità alla luce della situazione emergente dall’ultimo bilancio chiuso;
disattivando le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale.
Ulteriore misura è volta a favorire il coinvolgimento dei soci nell’accrescimento dei flussi di finanziamento verso la società, disattivando i meccanismi che in via ordinaria li pongono in secondo piano rispetto ai creditori.
Nel decreto rientra anche un pacchetto di misure sulla crisi d’impresa. Viene disposto il rinvio al 1 settembre 2021 dell’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa. Vengono poi congelate le istanze di fallimento fino al 30 giugno con l’eccezione di quelle avanzate dal pm e si interviene su concordati e accordi di ristrutturazione per favorire gli adempimenti.
Misure fiscali e contabili
Rinviati gli adempimenti fiscali e tributari per lavoratori e imprese:
IVA, ritenute e contributi sospesi per soggetti con calo di fatturato di almeno il 33% per ricavi/compensi sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia;
sono sospesi in ogni caso i detti versamenti per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019;
per i residenti delle 5 province più colpite (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza), sospensione versamento IVA se calo del fatturato di almeno il 33% a prescindere dalla soglia di fatturato dei 50 milioni;
ripresa dei versamenti a giugno, con la possibilità di rateizzazione in 5 rate;
sospensione delle ritenute d’acconto sui redditi da lavoro autonomo, già prevista dal decreto “Cura Italia”, estesa anche alle scadenze di aprile e maggio;
slitta al 16 aprile il termine per i versamenti già in scadenza al 20 marzo scorso;
la scadenza per l’invio della Certificazione Unica viene prorogata dal 31 marzo al 30 aprile.
Il credito d’imposta al 50% per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro è esteso all’acquisto di:
- dispositivi di protezione individuale,
- mascherine,
- occhiali.
Fondo garanzia impiantistica sportiva
Estesa, fino al 31 dicembre 2020, l’operatività del Fondo di garanzia per l’impiantistica sportiva, amministrato in gestione separata dall’Istituto per il Credito Sportivo, includendo anche i finanziamenti per le esigenze di liquidità, attualmente esclusi, delle Federazioni Sportive Nazionali, delle Discipline Sportive Associate, degli Enti di Promozione Sportiva, delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche. Si costituisce un particolare comparto, del predetto Fondo, con una dotazione di 30 milioni di euro per l’anno corrente.
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